giovedì 26 luglio 2018

DUE PICCOLI SCOUT E UN CAMPO ESTIVO

  Fra due giorni i Due Piccoli Scout partiranno per il lungo Campo Estivo in un luogo sperduto del Bresciano ad oltre mille metri di altitudine insieme al branco e ai loro giovani capi. Per una settimana rimarranno incontattabili e isolati dalle loro famiglie in balia del divertimento, della natura e di millimemila attività.
La loro mamma tripolare, preda di altalenanti emozioni, ha iniziato a tirar fuori dagli armadi l'occorrente per il campo, per poi essere messo negli zaini dai legittimi proprietari, seguendo con solerzia una dettagliatissima lista fornita dai loro diligenti capi.
Trattasi di 6/7 magliette, 4 pantaloncini, 8 mutande, 8 calzini... e così via in una distesa di piccole montagne di biancheria, sulle quali la mamma chioccia non ha potuto evitare di aggiungere almeno un altro capo per tipo, perché si sa che nei campi estivi di piccoli scout nei luoghi sperduti può sempre servire qualche indumento in più.
La mamma chioccia, memore del precedente campo, ha tremato pochissime volte nei giorni precedenti la partenza. Dice spesso a se stessa e al suo intorno che, se sono sfuggiti alle temperature sotto zero e alle montagne innevate tornando sani e salvi tutti quanti, c’è un’alta probabilità che il tasso di sopravvivenza si ripeta anche questa volta.
Si è fatta convincere dalla mamma leonessa e non ha controllato il meteo prima della partenza per non rischiare di rapire i propri figli e nasconderli in cantina fino alla fine del campo estivo. Fa esercizi di respirazione la sera prima di addormentarsi per smettere di pensare ai pericolosi crepacci e ai serpenti velenosi. Ogni tanto urla raccomandazioni utilissime, come tenersi alla larga da orsi e lupi ed evitare i fiumi con le rapide.
Ogni tanto, però, in momenti di particolare raccoglimento, il pensiero della mancanza di controllo materno per così tanti giorni la fa sprofondare in un vortice di silenziosa e segreta angoscia che ha imparato a tenere per sè, perché è risaputo: l’ansia e la paura non giustificate sono trasmissibili e pericolose.
La mamma scialla ha prenotato un lungo viaggio in solitaria con un'esotica guida brasiliana nella foresta Amazzonica fino a fine estate e un corso di vela lungo le coste dell'America Centrale. Nel caso il viaggio salti, sa già che uscirà tutte le sere e dormirà durante i pomeriggi lunghe sieste ristoratrici dopo aver regalato ai vicini l'unico figlio rimasto. In tutti quanti i casi, la mamma scialla sarà irreperibile e negherà davanti al giudice di avere una famiglia a cui badare.
La mamma leonessa ricorda con piacere i suoi campi estivi con gli scout, con esperienze che, ai giorni nostri, avrebbero provocato l'intervento dei servizi sociali. Ricorda anche la Promessa fatta in un bosco, senza i due incisivi, il viso molto più tondo di oggi, una frangetta oscena e i panni lavati nel fiume e lanciati insaponati controcorrente da raccogliere sciacquati quando ritornavano tra le gambe. Pensa con orgoglio al sacco a pelo che aveva imparato subito ad arrotolare, ai canti dopo la cena e al richiamo mattiniero con il fischietto sotto la bandiera. La mamma leonessa ricorda il sasso piatto, per anni sul suo comodino, dove i capi avevano scritto la dedica “per la più chiacchierona di tutto il branco”. La promessa di stoffa rossa con le strisce bianche e il fermaglio fatto da lei con la corteccia di un pino. Le notti insonni piene di rumori, la tazza di alluminio con un pezzo di nastro isolante bianco nel manico per renderla riconoscibile, l'assenza di nostalgia da casa, la piccola spilla del lupetto sul cappello. Gli scarponcini però no, quelli non riesce a rammentarli.
E si augura che anche per i Due Piccoli Scout le esperienze possano essere indelebili. Ricordi sbiaditi col tempo, immagini bellissime e vivide sensazioni che rimangano impigliate così, come le magliette insaponate tra le caviglie, riportate indietro dall’acqua del fiume.