martedì 11 settembre 2018

11 SETTEMBRE



  L’11 settembre del 2001 ero all’idroscalo a prendere il sole. A metà pomeriggio tornai a casa e, entrando in sala, vidi le mie compagne di appartamento sedute sul divano e per terra davanti alla televisione. L’unico ricordo che ho è la mia voce che chiede quale film stavano guardando. E che poi dice che non è possibile sia vero.
Ricordo che passammo il resto della giornata guardando, ascoltando e fumando davanti alla tv. Rimane il senso del surreale in quei ricordi, e lo sforzo enorme per restare distaccata da quelle immagini senza cadere nella disperazione.

  Qualche mese dopo, ad aprile, un piccolo aereo si schiantò al 26°piano del Pirellone a pochi metri da dove stavo lavorando. Si sentì un boato tremendo, poi urla. Mi affacciai ad una finestra del primo piano, si vedevano fiumi di gente correre e molta confusione. La sala di attesa degli ambulatori si svuotò in pochissimi minuti. Qualcuno entrò a recuperare qualcun altro e ci spiegò che un aereo era finito nel Pirellone. Ricordo il mio unico pensiero, “Voglio andare a casa”. E il centralino in palla. E le linee tutte occupate mentre cercavo di telefonare ai miei senza riuscirci. E la voglia di fare una piccola valigia e scappare. Ricordo la paura di farmi male, o forse di morire.
  Pensai, in tutti quei lunghissimi minuti di confusione, che volevo solo fuggire. Nessuno ci disse di andare via, nessuno ci chiese niente. Poi arrivarono i feriti della zona, tagliati dai vetri rotti per il boato. Nel giro di poche ore si seppe cosa era successo e la paura se ne andò. Una situazione completamente diversa e “innocua” rispetto a quella di settembre, ma che ci portò ad assaporare uno stato d’animo terribile e intenso.

  Sono ricordi custoditi nell’angolo delle cose da non archiviare mai. Non tanto per avere in mente i colpevoli o l’assurdo senso degli attentati che avvelenano tutto e tutti, ma per ricordare che non c'è un posto giusto dove essere o vivere, che non c’è una parte della barricata dove si è salvi, che nel mondo c’è chi deve farsi una piccola valigia e scappare perché con un timore così deve convivere ogni giorno.
  Ricordi che servono per spiegare ai miei figli che le cose terribili capitano, che gli uomini possono avere un cuore di pietra. Ma che il buono è molto, molto di più ed ovunque.
Per spiegargli, dissimulando sempre con grande professionalità, che io non ho paura.












LEGGETE, GENTE, LEGGETE.



Leggete, gente, leggete.

Leggete qualunque cosa. Leggete giornali, non solo uno, leggete interviste, libri di inchiesta, notizie sul telefonino. Leggete romanzi storici, che la violenza non ha bisogno di essere inventata, leggete cartelloni, articoli sul tablet o riviste da sopra la spalla del vostro vicino di sedia.

Leggete svariate cose sugli stessi argomenti e sarete stupiti, e forse illuminati.

Leggete e scoprirete che uno dice bianco e l’altro nero. Che prima l’uno aveva detto nero e l’altro bianco. A distanza di pochissimo tempo.

Leggete e imparerete che l’economia non la gestisce nessun paese in autonomia, resterete sorpresi quando capirete che il resto dei paesi europei ha preso misure di austerità per rispettare i patti e che anche il resto dei paesi europei attraversa una crisi, ha dei debiti ma, ommioddiononèpossibile, non punta i piedi e fa i capricci da bambino viziato.

Leggete e capirete che l’Italia non dovrebbe avere la sindrome di Calimero (se leggete saprete cos’è) come invece ha, ma tirarsi su le maniche piuttosto che ascoltare chi la alimenta (la sindrome).

Leggete, gente, leggete, e saprete cosa succede al di là del mare e nel mare, perché è tutto vero. Leggete e vi indignerete perché tutto ciò è permesso da una politica sbagliata e fuorviante che punta a costruire muri e non corridoi, che punta a spendere per liberarsene (lo sapete che il costo è molto simile?) e non ad accogliere e integrare.

Leggete e imparerete che i soldi per “l’emergenza” immigrazione vengono conteggiati come spese straordinarie quindi non contano come debito per la UE. E, roba incredibile, i soldi semmai risparmiati non andrebbero comunque nelle nostre tasche, pensa un pò.

Leggete, amici, leggete, e saprete che le promesse elettorali non possono essere mantenute per millemila motivi, economici, matematici o per farla breve, perché la coperta è quella che è. E, sempre leggendo, saprete che non sarà Salvini a comprarci una copertina nuova.

A proposito di lui. Se leggete, ma tutto però invece di come fa lui, vi accorgerete che posta articoli leggendo soltanto i titoli e non il contenuto, perché i suoi stessi commenti agli articoli sono incongruenti! Fateci caso, leggete.

Leggete molto e sarete capaci di leggere tra la righe, e vi stupirete quando vi accorgerete che i nomi vengono omessi in alternanza. Che vengono riportate delle parole e messe in bocca a chi conviene in quel momento lì e in quel giornale lì per far belli o brutti chi di dovere.

Leggete, gente, leggete, e saprete che i tagli agli stipendi alti non li farà mai chi è al potere, ne ora ne prima ne poi, perché, sempre se leggete anche altre cose, saprete che il potere ci fa avidi, a tutti, che i soldi hanno una forza incredibile e che le rinunce vere arriveranno sempre da chi già rinuncia tutti i giorni.

Saprete che i vaccini hanno salvato l’umanità, che senza non dovrebbero nemmeno darti il codice fiscale e che dovrebbero farti vivere su un’isola deserta, mannaggiaavoiantivax. (Chiedete a chi ora si trova in isolamento per proteggersi di quelli non vaccinati).

Leggete, anche se non ne avete voglia. E saprete che le provocazioni arriveranno sempre a destinazione se le teste e i cuori non saranno pieni di informazioni vere.

Saprete che “vade retro” vuol dire “vieni dietro di me” e che non è un insulto.

Leggete e saprete che li sbarchi sono calati da tempo e che l’Europa collabora poco. Ma vi accorgerete che non è fermandogli nell’inferno che si risolve, ma pretendendo politiche europee di accoglienza, non di respinta.

Leggete e imparerete a conoscere gli alleati esteri del nostro governo. Leggete le loro storie, i loro trascorsi. E avrete paura.

Saprete che abbiamo un premier inutile, coalizioni fiabesche e molte molte cose da fare prima di parlare dell’Europa ladrona (ma non era Roma ladrona?...ah forse una volta, pardon). Magari parlare delle tasse altissime (ma non erano loro che votavano sì una volta in parlamento?....mah, forse sbaglio), degli stipendi d’oro (ma la lega mica aveva detto di non toccare vitalizi, stipendi parlamentari...non so, forse confondo qualcosa), dei ponti che cadono ora ma che nessuno sapeva.

Leggete, gente, leggete. Leggete tanto e spesso. Come le vitamine, che ci fanno crescere forti e sani. Che ci fanno usare il cervello nel modo giusto e ci aiutano a creare opinioni proprie e informate. Come i vaccini che stimolano le difese contro le malattie mortali.

Leggete. E amate leggere. Altrimenti ve lo dico. Sarà una cosa tragica e lunga, una apocalissi da film, tutto un correre nelle città deserte e contornate da un altissimo muro di protezione. (Pure i film vanno bene ogni tanto eh?, così per aggiungere brodo saporito all’informazione).

Leggete, gente. Perché citando uno che di sofferenza e cose belle ne sapeva a pacchi:

“Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”.