sabato 2 aprile 2016

Posti belli e affabili


Sarà che è stata una vacanza programmata all'ultimo, prendere o lasciare. Sarà che la voce al telefono è bastata per confermare che quella foto scarsa prometteva molto di più. Sarà che è filato tutto liscio, prima, dopo e durante. Che siamo stati tutti quasi bravissimi e forse un po' ne avevamo bisogno. Sarà che una volta tornati mi sono accorta che il lavoro è rimasto semplicemente dimenticato sul pavimento di casa mentre uscivamo con le valige e che certi argomenti non sono nemmeno riusciti a seguirci dopo il casello dell'autostrada. Sarà che il tempo è volato tra panini e camminate, tra animali e panorami meravigliosi. Sarà che i bimbi son più grandi, e noi pure. E forse siamo capaci d'imparare che ci si può guardare intorno, usare anche inutilmente il tempo, lasciar camminare i figli vicino ai burroni o far andare le giornate senza mai guardare l'ora senza sensi di colpa. Sarà che è uno di quei posti affabili e belli, a misura di noi.
Sarà. Ma un pezzetto di cuore l'abbiamo lasciato sul tappetino della casa, con la promessa di tornarci, con i bagagli e le menti ancora più vuoti e con altri sentieri nuovi da percorrere nello zaino.

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