Dopo l’estate cambieranno scuola e sul campo invece si giocherà a 9. Si allargheranno le porte e lo spazio su cui correre, come si dovranno ampliare le loro piccole menti e i loro zaini pieni di libri quando metteranno i piedi sul prossimo gradino.
Chissà se saremo pronti anche noi grandi, come a bordo campo, quando diventerà sempre più difficile accettare gli errori e le sconfitte. Quando saremo sproporzionati nell’esplosione di entusiasmo ad ogni vittoria. Forse sì, saremo pronti, perché alla fine si griderà sempre “Forza Gera” comunque vada.
Un anno ancora per imparare che a volte si vince e a volte si perde. Che si può perdere contro i forti e poi vincere su quelli che hanno sconfitto i forti, in uno sciocco giro di giostra che serve a capire che la palla è rotonda. Che si può essere ultimi anche se si è stati bravi o essere primi per un colpo di fortuna. Un passo in più che fa diventare grandi, perché non si finisce mai di imparare la lezione più difficile: l’importanza dell’impegno, l’importanza di essere squadra.
I nostri piccoli ma immensi guerrieri legati dalla stessa voglia di giocare. Un gruppo che cresce e si amplia ogni anno, eppure, da come si guardano, sembra siano sempre stati gli stessi dall’inizio, tutti lì a correre sgangherati da quando non sapevano ancora allacciarsi le scarpe.
Da sempre loro, che bevono dalle stesse borracce, che si scambiano incuranti le magliette e i calzettoni, che mangiano le caramelle come se non ci fosse un domani, che condividono segreti, si proteggono e si accettano come nessun adulto saprebbe mai fare.
Arriverà un giorno in cui dovranno scegliere altro, ma non è adesso. Ora è il tempo per loro, il tempo delle corse, del divertimento e dell’entusiasmo. E’ il tempo nostro, di restare, di tifare, di stare bene insieme. Ora, e per il prossimo anno biancorosso, Forza Gera!
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